
Tra le adozioni di cani, talvolta troviamo storie che hanno maggior rilievo di altre per la commozione che suscitano. Sono spesso storie tristi di rifiuto di cani rinchiusi in canile che non riescono a trovare una famiglia adottiva. Sebbene per i cuccioli sia più facile uscire dal canile, in alcuni casi non è così.
La storia di Ivan, il cucciolo sordo
Ivan è un bassotto dal manto marrone chiaro nato con una sordità congenita. Nonostante la sua vivacità e l’affettuosità, è stato ripetutamente rifiutato da diverse famiglie interessate all’adozione che si sono tirate indietro per le preoccupazioni legate alla gestione della sua sordità. La condizione di Ivan è vista come un ostacolo.

Ciò ha determinato una lunga serie di rifiuti che hanno prolungato la permanenza di Ivan in canile. La sordità dei cani, sebbene richieda alcuni accorgimenti e attenzioni particolari, non impedisce loro di vivere una vita piena e felice. Con l’adozione di metodi di comunicazione alternativi si può tranquillamente tenere un cane sordo in famiglia.
Spesso è solo la mancanza di informazioni a spingere le persone a non considerare l’adozione di un cane sordo come Ivan e a rifiutarlo. Tuttavia con una formazione adeguata e mettendo in atto una comunicazione di tipo visivo con il cane è possibile una convivenza felice e soddisfacente per cane e padroni.
Le adozioni di cani con disabilità
La storia di Ivan ha attirato l’attenzione di molti utenti del web e dei social che hanno espresso indignazioni per i rifiuti e il trattamento subito da questo cucciolo. Molti hanno condiviso esperienze simili e storie di adozioni di cani con disabilità, sensibilizzando sul fatto dell’importanza di superare il pregiudizio.

Le adozioni di cani con disabilità pongono sfide non previste. Gli aspiranti adottanti devono essere consapevoli che questi animali hanno bisogno di tempo e attenzioni per soddisfare il loro benessere. Nel caso di cani sordi, ad esempio, è importante stabilire un tipo di comunicazione visiva coerente e creare un ambiente sicuro.
Le organizzazioni, i rifugi e i volontari giocano un ruolo cruciale nel fornire le corrette informazioni agli aspiranti adottanti circa la gestione dei cani con disabilità. Attraverso programmi specifici e una formazione adeguata è possibile facilitare l’integrazione dell’animale nella nuova famiglia e garantire una convivenza soddisfacente, anche con altri animali già presenti.
Le cure dei cani con sordità
Adottare cani sordi come Ivan significa garantire condizioni che permettano loro di vivere una vita piena e felice. E’ importante addestrare i cani sordi con comandi gestuali che sostituiscano i comandi vocali, ad esempio stabilendo un cenno della mano per indicare il “seduto”, mentre un altro può indicare il “vieni”.

L’uso di espressioni facciali accentuate è utile per il cane per interpretare meglio i sentimenti del padrone. Per attirare l’attenzione del cane sordo si possono usare le vibrazioni del terreno, ad esempio battendo il piede sul pavimento, un espediente che può essere utilizzato quando ci si avvicina a un cane sordo che non è in contatto visivo in quel momento.
La sicurezza è un aspetto cruciale per un cane sordo. Durante le passeggiate si deve utilizzare un guinzaglio lungo, facendo sempre molta attenzione poiché il cane sordo non si accorge di eventuali pericoli in avvicinamento come un’automobile. Nei boschi o in campagna, il cane non deve essere liberato poiché non sentendo il richiamo c’è il rischio di smarrirlo.
Per concludere
In conclusione, la storia triste di Ivan il bassotto, nato con una sordità congenita, evidenzia le difficoltà che possono trovare i cani sordi nell’essere adottati da una famiglia. Molte persone sono spaventate dalla gestione di un animale con sordità, giudicandola troppo impegnativa, anche se in realtà basta prendere solo alcuni accorgimenti.

E’ importante promuovere una cultura inclusiva delle adozioni, valorizzando i cani per le loro qualità intrinseche, indipendentemente dalle condizioni fisiche. Anche se, nei casi di disabilità più grave, è importante essere consapevoli delle esigenze specifiche del cane che richiederà tempo, risorse ed energie. Una buona formazione in tal senso può fare la differenza.
Adottare un cane con disabilità è un atto di generosità ma anche di responsabilità. Tuttavia, attraverso l’educazione, una adeguata formazione e il supporto di associazioni canine e volontari è possibile acquisire in breve tempo le competenze necessarie a garantire il benessere e una vita soddisfacente del nostro amico a quattro zampe.