Questo è il superalimento che migliora la digestione, regola lo zucchero e protegge il cuore

A prescindere dal fatto che si possa soffrire o meno di questo disturbo, la digestione è una parte importante della nostra vita. Specialmente, per quello che concerne, il nostro corpo, e il suo benessere quotidiano. Per questo, trovare un sistema, per farla funzionare, nel modo giusto, è davvero importante. Quasi essenziale, senza dubbio.

Digestione: cosa è bene sapere

Partiamo dal presupposto, che il sistema digestivo, ha il compito di scomporre gli alimenti, in nutrienti, che vengono usati, per l’energia, la crescita e la riparazione cellulare. Insomma, tutte cose, che sono necessarie per vivere. La digestione, poi, è un processo fisiologico, che deve sempre avvenire, nel corso della giornata.

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Lo stesso che permette al nostro corpo, di potere ottenere i nutrienti e l’energia che il cibo ha al suo interno. Comincia dalla cavità orale, e quindi da quando mettiamo il cibo in bocca, fino al momento, in cui va a finire nell’intestino crasso. E quindi, fa tutto il percorso che serve.

Ci sono poi degli alimenti che la aiutano, e che permettono di aiutare questo processo. Cosi, come alimenti, che la possono anche peggiorare. E causare: acidità, gonfiore e al tempo stesso stitichezza, e anche mal di stomaco. Tutte cose, che portano alla cattiva digestione, e anche a casi che sono più gravi.

Quali sono i tempi di digestione?

I tempi di digestione, possono cambiare in base a vari fattori. Età, sesso e anche quantità di cibo che viene consumato. E poi, importante, prestare attenzione, anche al modo in cui si mangia: velocità nel mangiare e cose del genere, che possono portare a degli stati di comodità, di non poco conto.

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Per una digestione completa, si può anche arrivare a otto ore complessive. Servono dalle tre alle sei ore, per fare in modo che il cibo, possa passare attraverso lo stomaco, anche tenendo conto, della tipologia di alimento che si ingerisce. Le cose cambiano, se si tratta di uno spuntino leggero, o di un pasto completo.

L’eliminazione delle scorie, comincia poi, circa 24 ore dopo la deglutizione, e può anche andare avanti per un paio di giorni dopo. Il tempo tecnico, è di 50 ore per l’uomo e 54 per la donna. Queste sono i tempi standard, anche se poi ci sono delle cose, che possono anche cambiare.

Quali alimenti aiutano la digestione?

Un valido aiuto, è quello di mangiare degli alimenti leggeri come gli ortaggi, e usare delle erbe aromatiche, come la menta. Poi, ancora, si può tenere conto di alimenti che dentro hanno le fibre: essenziali per favorire i processi digestivi, e anche per prevenire la costipazione. E quindi: cereali, ma anche frutta.

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Attenzione, anche al consumo di grassi insaturi, che aiutano il corpo a potere assumere delle vitamine. Ancora meglio, se si combinano con le fibre, per avere un migliore sostegno, dal punto di vista intestinale. E ancora: cibi fermentati come lo yogurt, possono essere di aiuto, hanno dentro i probiotici, e i batteri vivi.

Infine, sarebbe buono, anche consumare, in modo occasionale, lo zenzero. E’ un elemento, che aiuta a ridurre il gonfiore, cosi come altri problemi, dal punto di vista del processo digestivo. Con esso, si possono preparare infusi e tisane, che sono davvero ottimali, e che dopo mangiato, sono un valido aiuto.

Quali alimenti evitare?

Allo stesso modo, ci sono anche degli alimenti che non vanno per niente bene per la digestione, e che in alcuni casi, possono anche peggiorare la situazione. Portando, a degli stati di bruciore di stomaco, o anche la diarrea. Per non parlare, di cose anche più gravi, che portano a chiedere aiuto al medico.

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Dolcificanti naturali, come: zucchero, dolci, succhi di frutti, prodotti confezionati, bevande gassate. E ancora carboidrati, come: pane bianco, alcool, cioccolato al latte, e cibi ricchi di grassi saturi. Si prosegue con caffè, panna, formaggio. Cibi piccanti, e anche cibi grassi o fritti, che sono forse la categoria peggiore in assoluto.

E’ importante parlare con uno specialista del settore, quando i sintomi, vanno avanti per due o tre mesi. E se, di fatto, incidono su quella che è la qualità di vita del paziente. In alcuni casi, è anche bene, modificare, solo piccolo cose, che hanno a che fare con la dieta. Per risolvere.

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