Richiamo per un noto marchio di burro per possibile contaminazione fecale

Un recente richiamo alimentare avrebbe letteralmente scosso il mondo lattiero-caseario e quindi mandato nel panico i consumatori italiani che si affidano al noto marchio di burro che da controlli sarebbe risultato positivo a possibile contaminazione fecale. L’allerta diffusa dal Ministero della Salute proprio in questi giorni, si chiede attenzione.

Il marchio e i lotti soggetti a richiamo

L’allerta è stata diffusa dal Ministero della Salute, attraverso il portale ufficiale dedicato proprio alla sicurezza alimentare. Non è certo la prima volta che viene diramato un comunicato in merito a prodotti che risultano essere pericolosi o contaminati per tutti i consumatori e si chiede ai punti vendita di ritirarli dal mercato.

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Questa volta sarebbe toccato al burro, il Ministero della Salute ha inviato i lotti interessati, indicando come data di scadenza il 15 e il 28 maggio 2025. I consumatori sono quindi chiamati a controllare al fine di riuscire a riconsegnare prontamente il prodotto, evitando di consumarlo, per via dei risultati ai controlli.

Le analisi di autocontrollo avrebbero rilevato, in seguito ai controlli ufficiali, la presenza di Escherichia coli in quantità anomale all’interno del prodotto, per via di una possibile contaminazione fecale, avvenuta nel momento della produzione. Il burro quindi, non è consumabile, altrimenti si rischiano importanti problemi al proprio apparato gastrointestinale, con importanti ripercussioni per i soggetti particolarmente fragili.

I rischi per la salute

La contaminazione fecale per quello che riguarda i prodotti alimentari è tra le maggiori cause di ingestione gastrointestinali e in alcuni casi si rischiano importanti intossicazioni. Il batterio Escherichia coli è oltremodo pericoloso e potrebbe scatenare sintomi che in un primo momento potrebbero essere ricondotti a una semplice influenza intestinale, invece occorre intervenire in maniera specifica.

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Molti di coloro che hanno contratto il batterio, hanno poi confermato di aver provato: forti crampi a livello addominale, diarrea, nausea e vomito, febbre e complicazioni renali, nei casi più gravi. I soggetti vulnerabili devono prestare particolare attenzione, per evitare che vi siano delle serie ripercussioni, che possono protrarsi anche per molto tempo.

A questo punto ci si chiede come sia possibile la contaminazione fecale. Nei latticini, come il burro, essa potrebbe essere dovuta da un’errata igienizzazione degli impianti, ovvero da contaminazione ambientale nel momento in cui si procede con il confezionamento. L’eventuale errore verrà poi scoperto in un secondo momento con controlli mirati.

Come comportarsi se si è consumato il prodotto

Nel caso in cui di recente si sia acquistato il burro in questione, allora è importante controllare che non ci siano segnali di una possibile intossicazione. In tal caso occorre sapere che l’infezione da Escherichia Coli ha in genere, una durata che va da 1 a 8 giorni e per questo occorre prestare attenzione.

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Nel caso in cui compaiano dei sintomi gastrointestinali come la diarrea, la febbre, dolori addominali, allora ci si deve rivolgere immediatamente al proprio medico, indicando il consumo del prodotto che potrebbe essere contaminato. Quindi è importante non assumere medicinali senza il consiglio medico e comunque bere molta acqua per evitare la disidratazione.

Nei casi più gravi in assoluto se i sintomi persistono per più di 48 o 72 ore allora ci si deve recare immediatamente al pronto soccorso, soprattutto se si tratta di bambini o anziani, ovvero donne in stat o di gravidanza. Intanto le autorità confermano che il prodotto contaminato è stato tolto dai punti vendita.

Conclusione, attenzione all’allarme

Il caso del ritiro del burro è una questione molto seria che gli addetti ai lavori del Ministero della Salute sono chiamati a gestire nel miglior modo possibile. Occorre sottolineare come il sistema di controllo dell’industria alimentare sia scattata in maniera immediata per permettere a tutti di intervenire e limitare quindi i danni.

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Nel caso in cui si abbia dei dubbi si può sempre intervenire, cercando conferma di eventuali problematiche sul sito del Ministero della Salute. Se per errore si è acquistato il prodotto contaminato, allora si consiglia di riportarlo presso il punto vendita di riferimento. Ovviamente è importante non creare allarmismo, perchè la situazione è sotto controllo.

Al momento il burro che è stato ritirato in via precauzionale dal mercato, viene venduto solo in 7 stati esteri, tra cui il Canada, non sembrano esserci pericoli per gli italiani, anche se l’allerta resta comunque elevata. Si chiede a ognuno di prestare attenzione a ciò che viene proposto a tavola.

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