Scandalo nell’acqua in bottiglia: rilevate superbatteri, ritirate 300mila confezioni

L’acqua minerale per moltissimi è semplicemente l’acqua in bottiglia che viene preferita, ancora oggi, in larga parte da una massiccia quantità di popolazione italiana, rispetto a quella del rubinetto, comunque potabile. Non troppo tempo fa vari brand anche molto famosi sono stati costretti al ritiro di quantità importanti, come vedremo.

L’acqua in bottiglia “ritirata”: ecco qual è

Come ogni altro prodotto alimentare, anche l’acqua in bottiglia per essere identificata come consumabile e quindi immessa in modo continuativo sul mercato, attraverso la distribuzione deve rispettare alcuni limiti legati alla composizione. Se sono presenti elementi non idonei al consumo oppure semplicemente ci sono elementi oltre la soglia di tolleranza, il Ministero della Salute deve chiedere il ritiro del lotto.

Immagine selezionata

E’ accaduto ad esempio diversi mesi fa per svariate centinaia di migliaia di bottiglie di acqua Fiuggi, noto brand di acqua che ha una provenienza diretta e che viene venduta in tradizionali bottiglie di vetro. In particolare un lotto, riconoscibile con la dicitura L24076, è stato ritirato dalla società, a scopo precauzionale.

Non sono stati rivelati i motivi precisi o il contenuto delle bottiglie in questione, si tratta infatti, come rilevato, del rischio di “corpi estranei” che ovviamente non sono adatti al consumo umano. Anche l’acqua in bottiglia può essere naturalmente influenzata durante l’imbottigliamento ma anche in altre fasi, anche se si tratta di acqua di fonte.

Il “problema” dell’acqua in bottiglia

L’acqua in bottiglia è ancora molto venduta in Italia, seppur in leggerissimo calo in alcuni ambiti, anche perchè il costo dei beni primari, aumenta. Se da una parte l’acqua potabile viene talvolta vista con un po’ di sospetto, quella in bottiglia viene oramai identificata non così “benefica”, sotto vari aspetti.

Immagine selezionata

Strutturalmente quella in bottiglia viene prelevata direttamente da fonti e questo la porta ad essere più “pura”, in quanto quella da rubinetto viene resa potabile attraverso l’aggiunta di elementi che di fatto debellano o rendono inattivi diversi elementi negativi come batteri o virus patogeni.
Condizione che però non appare “sufficiente” per giustificare l’acquisto di quella in bottiglia.

Anche per una questione di sostenibilità, che vede la plastica sempre ad essere assolutamente protagonista ma che continua ad essere anche qualcosa di molto inquinante e quindi difficile da “smaltire correttamente”. Seppur con le moderne tecniche di riciclaggio, l’acqua confezionata continua ad essere qualocosa che non potrà secondo molti, avere un futuro.

L’acqua in bottiglia fa male?

Contesto complicatissimo da definire, in quanto se da anni le indagini che sono relative all’impatto che ha la plastica in particolare (mentre il vetro è molto “migliore” ma è anche più costoso) in merito al contenuto ed agli effetti non sono ancora certe, anche perchè è difficile collegare i disturbi alla presenza delle tanto chiacchierate microplastiche.

Immagine selezionata

Ciò che è emerso risulta essere la correlazione tra i vari elementi che sono presenti tra la conservazione dell’acqua in bottiglia fino al consumo: la plastica infatti può essere influenzata parecchio nella sua natura e nella composizione dal tempo di utilizzo ma anche dalla luce solare o dalla temperatura, come intuibile.

Quindi non necessariamente l’acqua in bottiglia fa male, in quanto anche il contesto delle microplastiche non è presente in modo uguale ed assoluto per ogni brand, incidono molto anche i parametri di conservazione. Limitarne l’uso provando a trovare un compromesso può essere una soluzione ad esempio impiegando solo saltuariamente l’acqua in bottiglia.

Le alternative

Non sono quindi conosciute al 100 % le problematiche legate al consumo di acqua in bottiglia, però di sicuro l’acqua troppo ricca di minerali (diffusa in varie regioni, parlando di quella di rubinetto) è troppo carica di calcio, venendo definita troppo “dura”. Anche per questo per “non sbagliare”, ci si affida a quella in bottiglia.

Immagine selezionata

Una buona alternativa sono i depuratori, oramai presenti anche attraverso compagnie che si fanno carico dell’assemblaggio di questi impianti piuttosto compatti e non ingombranti. Questi elementi riescono a fare sia da “filtro avanzato”, riducendo la presenza di elementi come minerali e potenziali elementi patogeni, ma anche a conferire all’acqua un ambito diverso.

L’acqua è fondamentale, e per il bene dell’ambiente ma anche della nostra salute non va sottovalutata e presa alla leggera una forma di consumo indiscriminata, anche perchè è prevedibile che in maniera naturale, la disponibilità di questa risorsa che ci sembra assolutamente “normale” andrà scemando, nel corso dei prossimi anni.

Lascia un commento